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TOFANA DI ROZES

 
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Tofana di Rozes: un simbolo, una meta entusiasmante

Raggiungere una cima dolomitica è sempre una grande soddisfazione: raggiungere la cima della Tofana di Rozes è un’esperienza unica. Domina su Cortina d’Ampezzo, possente e severa, sembra inaccessibile ed irraggiungibile, ma in realtà si lascia conquistare ed ammirare anche da vicino.

tofana di rozesLa Tofana di Rozes colpisce non solo lo sguardo, ma anche il cuore di chi arriva a Cortina d’Ampezzo per la prima volta. La sua sagoma è visibile da lontano e cattura l‘attenzione e la curiosità: alta, possente, con rosse pareti verticali, che non lasciano intravedere vie di accesso.

Eppure il modo per raggiungerne la cima c’è: impegnativo e nello stesso tempo affascinante. Lo scenario è sempre strepitoso ed interessante, durante tutta la salita: guglie di roccia, verticalità, ghiaioni, postazioni di guerra e, se si è fortunati, tanti camosci e conchiglie fossili.

Il passo di chi intende affrontare la cima della Tofana di Rozes deve essere sicuro, sia in salita che in discesa. Soprattutto nella sezione centrale d’itinerario, dove, lasciato il Rifugio Giussani, si attacca la salita alla vetta. Qui spesso il sentiero non è ben decifrabile e la ghiaia poggiata sulla roccia rende l’appoggio poco stabile.

Al Rifugio Giussani e lungo l’itinerario che porta sulla cima della Tofana di Rozes si respira un’aria del tutto particolare: questo è un vero punto d’incontro di appassionati della montagna di “diversa estrazione”, se ci permettete il termine. Una specie di crocevia. Qui infatti arrivano escursionisti che salgono dal Rifugio Dibona, transita chi arrampica e ridiscende al Giussani dopo le vie sulla parete sud della Rozes, chi scende dalle ferrate sovrastanti e chi sale dalla lunga Val Travenanzes.

Che panorama si dischiude in vetta: la verticalità sopra la Val Travenanzes è tale che sembra di volare! E’ incredibile a quale distanza si spinga lo sguardo: si abbracciano tutte le Dolomiti, i ghiacciai della cresta sembrano a portata di mano, ad est le Alpi Carniche e nelle giornate limpide si riescono ad intuire anche i massicci delle Alpi Retiche.

Dettagli itinerario

9   CHILOMETRI

+1200 m   DISLIVELLO SALITA

-1200 m   DISLIVELLO DISCESA

QUANDO – Estate ed Autunno. Se non c’è neve, ogni giorno è quello giusto.

PERCHÈ

  • Patrimonio dell’Umanità UNESCO per la geologia ed il paesaggio – sistema 5
  • Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo
  • Una cima dolomitica di 3.225 metri
  • Panorama
  • Grande Guerra
  • Geologia e fossili

IMPEGNO – OO Duri e puri

COSA PORTARE – Guarda la pagina dedicata all’equipaggiamento.